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PIL: i Volontari producono lo 0,7. Un dato importante

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Oltre 3 milioni di italiani svolgono attività di volontariato e producono lo 0,7% del PiL. Lo rileva la ricerca Cnel-Istat, curata dall’Osservatorio sull’economia sociale del Cnel.

La propensione degli italiani al volontariato è triplicata tra il 1993 e il 2018. Si stimano in 3.315.327 i volontari nelle istituzioni non profit (+ 3% rispetto al censimento precedente) e producono lo 0,7% del Pil.

Lo rileva la ricerca Cnel-Istat, curata dall’Osservatorio sull’economia sociale del Cnel, coordinato dal consigliere Gian Paolo Gualaccini.

Il censimento dell’Istat delle istituzioni non profit ha rilevato che le ore prestate da coloro che all’interno dell’organizzazione erano inquadrati come volontari erano pari a 701.918.839. In base al metodo del costo di sostituzione, corrispondono a 384.824 unità di lavoro (ULA) full-time per 38 ore settimanali e 48 settimane lavorative annue. Oltre alla stima delle ULA, l’applicazione del metodo del costo di sostituzione prevede che venga determinato il salario ombra teoricamente più appropriato per remunerare il lavoro volontario.

Nel dettaglio

Per ogni settore di attività prevalente è stato calcolato il valore medio della retribuzione dei dipendenti full-time pari a 7.779 milioni di euro (cioè 7 miliardi euro). In termini relativi, questa stima corrisponde allo 0,7% del PIL. Se sommata al totale del valore della produzione di tutte le organizzazioni non profit, condurrebbe a quantificare la ricchezza prodotta da questo settore in Italia al di sopra del 4% del PIL.
Nel complesso, il volontariato in termini economici rappresenta il 20% dell’ammontare complessivo delle entrate delle istituzioni non profit (40 milioni di euro).

“C’è un’Italia buona che si dà da fare per gli altri”, ha commentato il presidente del Cnel, Antonio Marzano durante la presentazione della ricerca. “Sono gli uomini e le donne del volontariato, che arrivano dove lo Stato non può arrivare, che non fa notizia, ma un lavoro straordinario e silenzioso”.

Manual on the Measurement of Volunteer Work

Per misurare il valore delle attività di volontariato, l’International Labour Organization (ILO) ha recentemente predisposto il “Manual on the Measurement of Volunteer Work”. Nei 32 paesi oggetto dell’indagine nel settore non profit hanno rilevato che circa 140 milioni di persone svolgono un’attività gratuita nel corso dell’anno. Queste ultime sono equiparabili a 20 milioni di lavoratori full-time. Questo dato corrisponde al al 12% della popolazione adulta.

Il metodo “VIVA”

In merito invece alla valorizzazione economica del volontariato che considera i costi-benefici e del calcolo dell’efficienza degli investimenti, gli analisti hanno applicato il metodo VIVA (Volunteer Investment and Value Audit). Quest’ultimo mette in relazione gli input con gli output. Gli input sono finalizzati a sostenere il volontariato (le risorse utilizzate per il reclutamento, la gestione, la formazione, i rimborsi spese, l’assicurazione ecc.). Gli output calcolano il valore economico del tempo offerto dai volontari. Lo scopo è quello di misurare la redditività e il ritorno economico. Emerge che l’indicatore VIVA è pari a 11,8 per cui, in media, ogni euro rimborsato ai volontari corrisponde a un ritorno economico di circa 12 euro.

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