- 1. Termini di riferimento della missione
1.1. Premessa
L’associazione V.S.P. (Volontari Senior Professional), su la richiesta del soggetto proponente, Alboen Srl di Tirana – Albania, ha provveduto all’esecuzione del progetto di seguito descritto, che ha per scopo l’analisi e l’identificazione dell’opportunità della creazione, a Tirana, di un “Incubatore di Business” di carattere privato.
Questo studio è sostenuto da UNDP (United Nations Development Programme) attraverso l’intervento di UNV al protocollo n. 1390/10 di cui V.S.P. fa riferimento.
L’associazione V.S.P. di Torino ha provveduto allo studio attraverso la mia persona.
Mi sono impegnato in sopralluoghi ed incontri per verificare l’andamento dell’economia albanese e le sue necessità, al fine di determinare l’opportunità della costituzione di un “Incubatore di Business” e le sue prospettive.
Tali conclusioni sono contenute nel presente documento e sono da ritenersi valide per la situazione contingente e futura della realtà albanese scaturita dai diversi colloqui e dall’analisi dei documenti ufficiali e delle necessità reali riscontrate.
La presente relazione e i suoi allegati potranno essere utilizzati dal soggetto proponente al fine di richiedere i sostegni che riterrà più adeguati per l’avvio e lo sviluppo dell’Incubatore, rivolgendosi sia agli enti locali che a quelli internazionali.
1.2. Compiti richiesti nella lettera di incarico
La richiesta all’esperto prevedeva il trasferimento di know how su come avviare, organizzare e gestire un “Incubatore di Business” approfondendo le varie tematiche ad esso connesse:
- aspetti organizzativi
- aspetti finanziari
- opportunità di crescita
- strutture societarie
- management
Tenendo conto della realtà di un paese influenzato da una lunga gestione dello stato socialista all’esperto veniva richiesto un background in business management per consentire agli interlocutori di approcciare la materia con strumenti e metodologie da economia di mercato.
1.3. Presentazione ente proponente
Alboen è una società commerciale molto nota in Albania di proprietà di un unico socio: Luan Shahu, di professione zootecnico, laureato in biologia e specializzato in meccanica agricola.
La sede centrale della società è Tirana.
Anno di costituzione 1991.
Oggetto sociale dell’azienda è lo sviluppo di attività commerciali di diversi prodotti in svariati settori merceologici.
Si evidenzia che l’attività della ditta Alboen è stata apprezzata anche a livello internazionale, ottenendo numerosi riconoscimenti fra i quali alleghiamo il certificato “Century International Quality Era Award Geneva, Switzerland” conseguito nel 2008 come riconoscimento a questa società che ha promosso la cultura dell’imprenditoria in Albania.
2.1. Situazione economica in Albania
L’economia albanese è in pieno decollo. Negli ultimi due anni ha ben sopportato la crisi mondiale, avendo registrato un tasso di crescita del pil pari al 4% nel 2009 e lo stesso livello di crescita è atteso per il 2010.
Per un manager pubblicitario è alquanto sorprendente vedere la città di Tirana cosparsa di manifesti pubblicitari che invitano la popolazione a comperare una barca da 79.000 € . Segno di disponibilità finanziaria e fiducia nel futuro.
Uno dei problemi dell’Albania rimane il livello di disoccupazione che, per vari motivi storici economiche e sociali, è sempre mediamente alto, riguardando circa il 15 % della popolazione.
Per quanto concrne il tasso di disoccupazione nelle zone rurali, il problema è stato parzialmente risolto mediante la donazione, da parte dello Stato, di un ettaro di terreno ai lavoratori agricoli e del settore zootecnico.
Il problema della disoccupazione nelle aree urbane invece è più acuto per due fattori fondamentali:
- La fase di transizione cominciata nel 1992 ha visto fallire tutta l’ex industria statale socialista in concomitanza all’apertura delle dogane. L’avvento dell’era dell’economia privata ha avuto, come conseguenza, la chiusure e distruzione di tutte le aziende esistenti in precedenza. In tali condizioni tutti i lavoratori e specialisti sono rimasti senza luoghi e mezzi di lavoro. Gran parte di questi lavoratori sono emigrati e quelli rimasti si sono arrangiati, come hanno potuto, per assicurare il pane quotidiano ai loro familiari.
- Durante la fase di transizione quasi un terzo della popolazione (circa un milione di persone) si è spostata dall’area montagnosa dell’Albania, che rappresenta quasi 3/4 della superficie totale del paese, per avvicinarsi alle città principali, aumentando così il livello di disoccupazione in tali zone.
Il problema della disoccupazione, quindi, rimane sempre presente sebbene l’economia albanese progredisca anno per anno, il tasso di crescita economica sia positivo e il livello di inflazione sia basso e, nonostante ci sia una forte crescita annuale dell’esportazione di prodotti e una sensibile crescita del settore turistico.
Il problema della disoccupazione rimane comunque.
Per il Governo albanese questo problema e una priorità da risolvere, perciò, anche in collaborazione con le Istituzioni Internazionali (Ilo, UN, Banca Mondiale, …) che operano per ridurre il livello di disoccupazione, il Governo sta cercando di mettere in atto tutte le iniziative possibili per aumentare l’occupazione dei vari strati della popolazione che hanno questo necessità, come possiamo rilevare in seguito.
Il ruolo degli “Incubatori di Business”, in un contesto simile, è ben visto sia dal Governo albanese che dalle Istituzioni Internazionali, sopratutto se si presentano ben strutturati, di natura privata e partecipati da organismi autorevoli.
2.2. Storia degli Incubatori in Albania
L’idea della creazione e costituzione degli incubatori ha una lunga storia anche in Albania, come se l’agire dell’uomo sia sempre stato rappresentato dall’unione in botteghe all’interno della medesima area.
Pressa per le Olive
I resoconti e i dati storici raccolti nei musei testimoniano che fin dal medioevo era usanza, in diverse città dell’Albania, di raggruppare varie attività artigianali in un luogo comune. Questa pratica era messa in atto addirittura all’interno dei singoli feudi dove i vari artigiani svolgevano comunitariamente le loro attività.
Questa modalità di lavoro è ben illustrata ai visitatori in una casa di Kruja, sede di un interessante museo etnografico, all’interno della quale è stata riprodotta la parte di un feudo dell’età medioevale che ospitava, organizzati in spazi separati tra loro, i vari laboratori artigianali:
Il Museo Etnografico di Kruje
Albania 2010
l’officina del fabbro, il laboratorio per le ceramiche, quello per la produzione del vino distillato di rachi
Fasi della distillazione
e quello per la produzione di olio, il mulino per pasta, l’area per la filatura della lana e la produzione di stoffe e vestiti e, per finire, il reparto per la vendita di miele.
Macina
Alla luce di questi esempi possiamo affermare che anche nel passato era usanza svolgere varie attività all’interno di un’area che, seppur con le caratteristiche dell’epoca, oggi potremmo definire “Incubatore”.
Filtraggio del
Lavorazione della lana
Incubatori statali esistenti oggi in Albania
Lo Stato albanese ha avviato due Incubatori Statali: uno a Tirana e uno a Scutari gestiti direttamente da organismi statali.
Da una visita effettuata presso l’Incubatore Statale di Tirana, abbiamo appreso che questa struttura accoglie al suo interno 20 imprese impegnate su vari fronti professionali, che finora hanno goduto solo del beneficio di pagare un basso prezzo per l’affitto dei locali.
Incubatore Statale di Business di Tirana
L’organigramma dell’incubatore presenta un organico composto da un direttore, due manager statali e tre consiglieri che vengono retribuiti senza nessuna definizione precisa delle rispettive mansioni e dei ruoli.
Le due Manager che gestiscono l’Incubatore Statale
Questa modalità di retribuzione delle maestranze crea inevitabilmente terreno fertile per un approccio al lavoro parassitario e “approfittatorio”.
Cosi gestito e organizzato l’incubatore è un esempio che non può essere esportato verso altre realtà o città.
Dai racconti sembra che anche l’Incubatore statale di Scutari versi nelle stesse condizioni. Nella forma in cui sono organizzati questi due incubatori statali non possono rappresentare un esempio, almeno come forma societaria, di efficienza ed efficacia da esportare nel resto di Albania.
Incubatore Statale di Tirana
Vanno seguiti, invece, gli esempi degli incubatori privati di business europei che possono svolgere un ruolo totalmente diverso dagli incubatori statali e possono rappresentare un ottimo punto di partenza per offrire ai disoccupati nuove opportunità di lavoro. Tali incubatori risultano più efficienti poiché prevedono forme di incentivazione per chi li gestisce, in modo che il personale che vi opera sia più motivato.
La ditta Alboen ha l’obiettivo di realizzare l’Incubatore in tale forma.
Prima di affrontare i vari temi che riguardano l’avvio e la gestione di un Incubatore di Business privato in Albania un accenno sulla loro diffusione e funzionamento nel mondo e in Europa in particolare.
2.3. Incubatori Privati di Business in Europa e nel mondo
Per percepire l’importanza degli incubatori in Europa e nel mondo riporto i risultati di un indagine statistica e le risultanze degli obiettivi della strategia di Lisbona.
Nel mondo attualmente si contano ormai più di 3000 incubatori. La loro diffusione è così distribuita:
Più di 1000 in Nord America
Circa 900 nell’Europa Occidentale
600 nel Far East
200 in Sud America
150 nell’Est Europa
150 in Africa e Medio Oriente
Per quanto riguarda l’Europa abbiamo la seguente suddivisione:
Germania 300
Francia 192
United Kingdom 144
Austria 63
Italia 45
Svezia 39
Spagna 38
Finlandia 26
Portogallo 23
Belgio 13
Danimarca 7
Grecia 7
Olanda 6
Lussemburgo 2
————————–
Totale 911
Per quanto riguarda l’Italia riportiamo alcuni dati relativi ai soli Incubatori di Sviluppo Italia :
- Ø 23 incubatori sul territorio nazionale sui 45 totali a livello nazionale.
- Ø circa 200.000 mq
- Ø 386 imprese ospitate con circa 2.700 addetti
- Ø 656 imprese uscite nel territorio dal 1989, circa 4.300 occupati
- Ø 52% delle imprese incubate avviate senza il sostegno di fondi pubblici
Fonte Cses – Centre for Strategy and Evaluation Services, 2002
Alcune interessanti conclusioni del rapporto dell’Unione Europea:
- Gli incubatori generano ogni anno all’incirca 50.000 nuovi posti di lavoro
- Il costo pubblico risulta molto contenuto per ogni nuovo posto di lavoro
- Sono sovente promossi da una pluralità di soggetti
- Ruolo catalitico e di leadership delle Istituzioni pubbliche che se ne fanno vanto
- Maggiore successo per incubatori focalizzati su un business specifico
Inoltre si sottolineano gli obiettivi dell’Unione Europea nei riguardi degli Incubatori:
lo sviluppo degli Incubatori e il loro ambiente operativo sono elementi importanti dal punto di vista del conseguimento degli obiettivi della Strategia di Lisbona, che mira a rendere l’Unione Europea la più dinamica e competitiva del mondo, dal punto di vista economico; l’attività di incubazione di neo-imprese è oggi strategicamente sviluppata in risposta alla esigenza di promozione della innovazione e di diversificazione produttiva, ai fini del posizionamento competitivo del territorio, con ricadute attese sotto l’aspetto occupazionale e del benessere sociale.
A tal proposito gli Incubatori di Business sono sempre più progettati in modo da sostenere e essere parte di un più ampio quadro strategico, territorialmente orientati oppure concentrati verso particolari priorità politiche, come lo sviluppo di determinati settori merceologici.
2.4. Le varie forme societarie di Incubatori
Si e pensato di trattare la gestione degli incubatori in diverse forme e modalità.
In questo fase si tratta di decidere fra “Incubatori di Business” in forma associativa o come società di capitali.
Per il periodo che sta attraversando l’Albania e le condizioni attuali dell’economia albanese è preferibile per Alboen e per l’Albania, strutturare gli incubatori sotto forma di associazione.
Questa natura giuridica consente che i ricavi ottenuti ogni anno dal primo Incubatore, detratte le spese, possano essere investiti nelle attività di nuovi Incubatori di Business nel resto del territorio albanese.
L’organizzazione in forma di società commerciale impone invece un interesse esclusivo verso il profitto che sarà distribuito in modo da lasciare poco per investimenti in nuovi incubatori.
Pertanto consigliamo fin d’ora che la forma giuridica sia quella carattere associativo non a fini di lucro.
- 3. Attività svolte nel corso della missione
Nel corso di tutti gli incontri avuti durante la mia visita ho potuto constatare il grande interesse verso l’iniziativa proposta da Alboen. Il progetto di un Incubatore privato di business ha suscitato notevoli aspettative da parte di ciascun interlocutore come ampiamente documentato in questa relazione.
L’aspetto più rilevante è che non soltanto le Istituzioni Pubbliche sono interessate alla nascita di “Incubatori Privati”, per assolvere quello che è un obiettivo primario da raggiungere, cioè la diminuzione del tasso di disoccupazione, ma che anche gli stessi Enti o Istituti privati manifestano un grande interesse ed auspicano di essere coinvolti a vario titolo nel nuovo incubatore.
3.1. Incontri con il partner Alboen
Gli incontri con l’amministratore Luan Shahu e i collaboratori di Alboen si sono susseguiti durante tutto il periodo della missione e sono serviti ad entrambe le parti per aumentare il livello di conoscenza degli aspetti meno noti.
Riunione presso la sede dell’Alboen
Per Alboen si è trattato di verificare se le ipotesi da cui partivano, trovassero riscontro nella realtà italiana ed europea per trarre ulteriore conferme che il progetto poggiasse su solide basi.
Per il sottoscritto il lavoro è stato quello di modulare, sulla base delle oggettive necessità della realtà Albanese, le linee guida per una corretta fase di avvio dell’Incubatore di Business”.
3.2. Incontri con rappresentanti UNDP
Questi incontri hanno avuto il compito di facilitare la comprensione della realtà economica e sociale albanese.
La percezione della reale situazione albanese da parte di soggetti allenati a una visione globale del mondo sia sotto il profilo economico che dei rapporti sociali mi ha consentito di ottenere quella panoramica di insieme della realtà albanese che ho potuto verificare poi sul campo.
3.3. Incontro con realtà di Incubatori esistenti sul territorio
La possibilità di visitare un Incubatore Statale è stata utile sia al sottoscritto che al partner Alboen per approcciare il nuovo Incubatore di Business privato senza incorrere in quegli errori e manchevolezze tipiche di una struttura statale: mancanza di incentivi e stimoli alle maestranze in primis e scarsa attenzione verso le reali necessità del mercato.
L’Incubatore Statale di Business è stato creato nel 1997. E’ dotato di 20 stanze da 40 mq e una di 120 mq. E’ gestito da un Direttore che si avvale di due manager, un amministrativo, un fiscalista.
E’ un incubatore generico al quale lo stato Albanese aveva garantito una dote di circa 5000,00 US$ da un fondo statale predisposto. Questi soldi sembra giacciano ancora al Ministero e all’”Incubatore di Business” non sono mai pervenuti.
Nel corso degli anni ci sono stati tentativi di rendere privato l’incubatore, tentativi però mai andati in porto.
Il Ministero dell’Istruzione ha offerto gli spazi e inserito le maestranze dopodiché si è disinteressato dei risultati, nonostante continui a pagare gli stipendi.
La manager percepisce 350,00 euro al mese.
L’attività principale dei manager è attualmente quella di trovare clienti per le aziende ed assisterle. Questi due ruoli sono divenuti negli anni preponderanti rispetto a quello iniziale che era di gestire l’attività interna dell’incubatore.
Le due Manager che gestiscono l’Incubatore Statale.
Le aziende incubate si occupano di diverse attività: laboratorio di costruzioni, montaggio ascensori, autoscuola, antennisti esperti, lavoratori dell’alluminio, tornitori…
Anche se la regola prevedeva una permanenza massima di 3 anni, in seguito alla crisi la permanenza di ciascuno si è protetta oltre i termini. Forse perché il maggiore beneficio è un affitto irrisorio, poiché le aziende incubate pagano 0,5 $ per mq al mese!!
Questa esperienza pubblica insegna che chi intraprende un’iniziativa come l’Incubatore deve farsi carico di seguire l’attività durante tutta la vita economica e non delegare ai dipendenti (senza incentivi) il successo dell’iniziativa.
3.4. Incontri con potenziali sostenitori privati dell’incubatore
L’incontro avuto presso l’Istituto Tecnico Privato “Harry Fultz” con il Direttore Generale, Arian Kapedani, è stato molto costruttivo e illuminante.
L’Istituto Harry Fultz
Il direttore si è dimostrato molto interessato a promuovere presso gli studenti l’iniziativa e considera un ottima opportunità poter agevolare, attraverso un tirocinio iniziale, l’introduzione nel mondo del lavoro dei suoi studenti.
Il Direttore Generale, Arian Kapedani, nel suo studio
E’ disponibile altresì a concedere gli spazi per la formazione continua in moduli dedicati alle varie attività che si prevedono incluse nel nuovo Incubatore di Business di Tirana.
Veduta dall’alto dell’Istituto con gli spazi per eventuale Incubatore
3.5. Istituti e organismi internazionali
L’incontro con la responsabile Sig.ra Daniela Zampini, Chief Technical Adviser dell’International Labour Organization , ILO – Ginevra, operativa da anni in Albania ci ha permesso di conoscere altre iniziative simili che L’ILO sta finanziando nel nord
dell’Albania, fatto che testimonia come la nascita di un Incubatore di Business sia largamente condivisa e sostenibile.
Sig.ra Daniela Zampini, Chief Technical Adviser ILO
L’iter per finanziare un particolare incubatore da parte dell’Ilo prevede l’approvazione del Ministero dell’Economia e l’ok del Dipartimento del lavoro. Questo per giustificare il motivo per cui un finanziamento venga destinato ad uno specifico soggetto privato anziché ad un altro.
In questa fase dell’intervento dell’Ilo in Albania, è stato sottolineato l’interesse a sostenere e finanziare iniziative che gravitano nell’area geografica di Skutari e Kures.
La responsabile sottolinea che ciò che manca in Albania non sono le disponibilità economiche e i finanziamenti in genere, ma l’accompagnamento al credito: un vero supporto all’imprenditore attraverso una formazione continua, tipica attività svolta in Europa dagli Incubatori di Business.
Altri potenziali sostenitori emersi duranti gli incontri sono stati:
– la British Albanian Camera di Commercio (Rif. Delina Nano – 0694031007);
– l’American Albanian Camera di Commercio.
- 4. Conclusioni
4.1. Precisazioni
Partendo dalla definizione sintetica (British Council) di “Incubatore di Business”che lo descrive come “un edificio dotato di piccole unità operative che fornisce un ambiente in grado di supportare gli imprenditori, soggetti o piccole imprese, nella fase iniziale del loro business”, possiamo, qui di seguito tracciare alcune linee guida di come avviare e gestire un Incubatore di Business a Tirana.
4.2. La proposta di Alboen
In base alle considerazioni espresse dalla società Alboen si ritiene che questa possa avere le caratteristiche necessarie ed essere pronta per avviare un nuovo Incubatore di Business.
Per quanto concerne la struttura giuridica del primo incubatore preferirebbe avviarlo sotto forma di associazione con natura, quindi, separata rispetto alla natura di società commerciale che svolge oggi.
L’intento è quindi quello di creare un’associazione no-profit che abbia come finalità lo sviluppo di incubatori in tutto il territorio albanese.
L’idea generale è che la nuova associazione possa organizzare e gestire non solo il primo “Incubatore di Business” di Tirana, ma anche i successivi, nelle altre città principali dell’ Albania, sotto una unica direzione generale e una unica politica organizzativa e gestionale.
4.3. Soggetti beneficiari
Sono stati individuati i seguenti soggetti/imprese che in questa fase storica dell’economia Albanese sarebbe auspicabile incubare:
a. Lavoratori specialisti che hanno un mestiere ma scarse risorse economiche per intraprendere un’attività economica. Si consentirebbe così, attraverso una riqualificazione professionale, l’avvio di nuove attività lavorative da parte di soggetti adulti che hanno perduto un’occupazione.
b. Giovani allievi preparati per diversi mestieri. Si intende così favorire l’inserimento dei giovani pur senza una concreta esperienza lavorativa, nel mondo del lavoro, offrendo loro un’opportunità unica nel panorama nazionale Albanese.
c. Rimpatrio degli emigranti albanesi specializzati all’estero. L’intento è di offrire agli Albanesi espatriati l’opportunità del ritorno in patria e l’accoglienza in una struttura che faciliterebbe il loro reinserimento e la valorizzazione delle loro competenze acquisite all’estero.
In futuro si potrà prevedere di accettare, presso tali incubatori, nuovi mestieri o professionalità e altri specialisti che possano applicare moderne tecniche nei campi e nei settori previsti.
4.4. Professioni e mestieri che possono essere inseriti nell’incubatore
Le professioni che si ritiene opportuno inserire nel nascente Incubatore di Business riguarderanno principalmente i mestieri che sono maggiormente richiesti attualmente nel mercato interno e che riguardano il settore delle costruzioni.
L’Albania sta vivendo, come si è detto, una fase di forte crescita trainata dall’industria delle costruzioni (aeroporti, strade, edifici, porti…) che richiedono competenze specifiche e al passo con gli sviluppi dei nuovi materiali.
Si intende pertanto focalizzare l’attenzione verso le seguenti professionalità:
- elettricisti
- idraulici
- carpentieri
- imbianchini
- altri nuovi mestieri sempre del settore
Tutte queste professioni richiedono oggi una specializzazione e una formazione continua per conoscere l’impiego dei nuovi materiali richiesti dalle nuove leggi sul risparmio energetico e sul basso impatto ambientale.
4.5. Clienti potenziali dei soggetti/imprese dell’Incubatore di Business.
Le nuove imprese/soggetti inseriti nell’incubatore avranno due tipologie di clienti:
1. Clienti pubblici
- Fra i clienti pubblici possiamo elencare le Istituzioni Internazionali quali il Fondo Monetario, le Ambasciate, le organizzazioni legate all’ONU, le ONG,…
- Fra gli Enti Statali possiamo elencare i Ministeri, le strutture dell’Esercito, della Polizia e reparti militari in generale…
- Fra gli Enti Parastatali possono rientrare le scuole, gli Ospedali, gli acquedotti, la gestione delle strade…
2. Clienti privati:
- Fra i privati annoveriamo le fabbriche, le società di servizi, le società immobiliari…
- Per ultimo vanno considerati i privati con le loro abitazioni, uffici e negozi.
4.6. Servizi offerti dall’incubatore alle imprese/soggetti incubati
Si propone la realizzazione di un primo Incubatore di Business avente una superficie coperta complessiva di 3.000 mq articolati nelle seguenti destinazioni funzionali:
a) moduli di lavoro attrezzati
b) sale riunioni, sale formazione
c) servizi e spazi distribuzione
a) Moduli di lavoro attrezzati
N° 45 moduli di 4 tipologie aventi principalmente la funzionalità di ufficio:
A n° 40 moduli aventi ciascuno estensione di 20 mq
B n° 10 moduli aventi ciascuno estensione di 40 mq
C n° 10 moduli aventi ciascuno estensione di 60 mq
D n° 4 moduli aventi ciascuno estensione di 150 mq
Superficie complessiva coperta: 2.400 mq
Es. Dotazioni del singolo modulo:
– Arredamento e attrezzatura da ufficio
– Impianti tecnologici di base (elettrici, telefonici, networking e connettività Internet, climatizzazione)
I moduli di lavoro attrezzato potranno essere offerti in locazione alle neoimprese secondo canoni di costo variabili in funzione dell’estensione e della durata di incubazione.
b) Sale riunioni, sale formazione
N. 4 sale riunioni e formazione, per una estensione media ciascuna di 60 mq, per un’area complessiva di 240 mq. Tali locali potranno essere dotati anche di connettività avanzata e potranno essere utilizzati gratuitamente.
c) Servizi e spazi distribuzione
I servizi e gli spazi di distribuzione avranno una superficie complessiva di 610 mq.
Dotazioni comuni:
N° 1 mensa
N° 1 foresteria
Servizi Bar
Tabella 1: Prospetto sinottico spazi e destinazioni funzionali
I servizi di cui i soggetti incubati potranno beneficiare elencati nel contratto di adesione dell’Incubatore di Business sono di 3 tipologie:
a. Servizi di base
Nello spazio lavorativo attrezzato, saranno erogati i seguenti servizi di base:
- fax, stampante, fotocopiatrici
- condivisione pulizia locali
- posti auto
- internet
- segreteria
- tutor gestione ordinaria di impresa
b. Consulenze
- Ø agevolazioni capitale circolante (megacontratti con fornitori di materiali elettrici, edili, materie prime)
- Ø supporti fiscali, amministrativi, marketing
- Ø istruzione permanente, novità di legge, agevolazioni varie
c. Ricerca di clientela
- Ø Nuovi clienti. Per tutti i servizi relativi ai nuovi clienti i dirigenti dell’incubatore possono stipulare contratti preliminari con le imprese incubate/inquilini per avere una ricompensa finanziaria, una base prestabilita e una percentuale sul fatturato o sul tipo di servizi offerti.
- Ø I dipendenti dell’incubatore avranno anche il compito di trovare nuovi clienti per le imprese incubate. Attraverso questi servizi potranno essere remunerati con provvigioni.
Tutto dovrà essere sottoscritto fra incubatore associazione e affittuari/incubati.
4.7. Gestione dell’incubatore
A livello di Organizzazione interna si dovrà prevedere:
- 1. Unità di Gestione e Coordinamento
Avrà la funzione di pianificazione, organizzazione, monitoraggio e controllo del processo di incubazione. In tale unità dovranno operare soggetti aventi competenze manageriali – imprenditoriali.
- 2. Comitato Tecnico di Valutazione
Avrà la funzione di selezionare le domande di partecipazione.
Si consiglia un comitato costituito da 3 membri aventi background di estrazione aziendale, amministrativo, tecnologico.
- 3. Staff tecnico
Avrà la funzione di erogazione di servizi di natura tecnologica, finanziaria, amministrativa, legale, contabile e commerciale(ricerca partner).
La fase iniziale operativa dell’Incubatore prevede la comunicazione dell’esistenza dell’Incubatore di Business presso la cittadinanza.
Seguirà una fase di selezione degli aspiranti soggetti/imprese che vorranno far parte dell’Incubatore.
Già in queste fasi saranno esplicitate le politiche di uscita delle imprese/soggetti incubati, di solito dopo tre o quattro anni.
Per ultimo si sottolineano gli aspetti contrattuali. Ogni soggetto incubato, infatti, avrà una fiscalità separata individuale. Fondamentale l’approccio per cui all’Incubatore si accede come entità economica autonoma, con fiscalità propria.
Indipendentemente dal modello di governance che sarà definito, si formula la proposta che la struttura di gestione dell’incubatore per la esecuzione di attività di segreteria operativa e tutoraggio alle neo soggetti/aziende incubate in materia di gestione ordinaria d’impresa, debba avvalersi almeno di un solo unico dipendente.
4.8. Il processo di incubazione delle neo imprese/soggetti e il loro sostegno
Le fasi del processo di incubazione sono importanti per determinate la qualità dei soggetti partecipanti e si possono riassumere:
Fase 1: Promozione e sensibilizzazione territoriale
Fase 2: Preselezione delle proposte di massima
Fase 3: Attività di valutazione e selezione
Le attività di seguito illustrate prospettano il percorso di attivazione del processo di incubazione che dovrebbero avere cadenza annuale.
Fase 1 Promozione e sensibilizzazione
Le attività di promozione potranno avvenire mediante:
- Ø organizzazione di seminari,convegni
- Ø organizzazione di campagne pubblicitarie
- Ø attività di disseminazione culturale come la partecipazione a lezioni presso istituti tecnici.
Fase 2 Preselezione delle proposte di massima
Le attività previste sono:
a) attivazione bando di selezione
L’idea di avvio nuova attività imprenditoriale dovrà essere elaborata secondo un format molto semplice e con le seguenti informazioni basilari:
- anagrafica dei proponenti
- percorsi formativi svolti
- esperienze professionali
b) primo contatto con il proponente; in questa fase sarà importante effettuare la verifica di coerenza delle proposte pervenute rispetto alle finalità dell’Incubatore
c) redazione della scheda di valutazione
d) comunicazioni esito al proponente
Output specifici: valutazione di ammissibilità all’incubatore
Fase 3 Attività di valutazione e selezione
Valutazione sull’ accettazione della proposta di Impresa da parte dei soggetti preposti, sulla base di criteri di valutazione chiari, ben definiti.
Una volta inserite, le neo imprese avranno dall’Incubatore i seguenti sostegni:
- azioni di riqualificazione e aggiornamento degli operatori
- collegamenti con il mercato del lavoro
- attività di orientamento nelle scuole e attività di orientamento per l’inserimento o il reinserimento lavorativo
- percorsi integrati e personalizzati per l’inserimento e il reinserimento lavorativo, work-experiences, tirocini, piani d’azione individuali, attività di orientamento, sostegno formativo ai minori al fine di favorirne l’inserimento lavorativo.
Le politiche di uscita delle neoimprese dall’Incubatore
Si propone l’adozione di una griglia ibrida articolata su uno o più parametri:
- Raggiungimento di una soglia di fatturato
- Tempo massimo di permanenza (es. 3 o 4 anni).
4.9. Concorrenti dell’Incubatore di Business
Come abbiamo visto, attualmente non si può affermare che esista una vera e propria concorrenza fra i soggetti facenti parte dell’incubatore statale e il resto delle imprese, in quanto non vi sono tutti quei sostegni e sforzi che un incubatore privato svolge per sostenere le imprese incubate.
In futuro, con la realizzazione di un Incubatore di Business privato strutturato secondo quanto si è stabilito, le neoimprese avranno tutte le opportunità per rendersi competitive sul mercato e rappresentare una reale concorrenza alle aziende esistenti.
4.10. Futuro dell’Incubatore di Business
Per svilupparsi e crescere anche in termini numerici, con l’insediamento presso altre città dell’Albania, l’Incubatore di Business avrà bisogno di tutti quei sostegni statali che anche nelle economie più progredite facilitano la nascita di questi organismi a beneficio della collettività.
Trattandosi di un’iniziativa privata si sottolinea l’impegno da parte dello stesso Incubatore di Business di finanziare lo sviluppo dei successivi Incubatori che si insidieranno in altre città, attraverso la forma giuridica associativa che consente di destinare il surplus generato dall’attività dell’incubatore alla creazione di nuovi Incubatori.
4.11. Voci di costo e di ricavi dell’Incubatore
Pur essendo prematuro in questa fase ipotizzare i reali costi e ricavi dell’attività ritengo sia necessario prevedere quali saranno le voci che determineranno il successo dell’iniziativa.
Stima Ricavi di Gestione
Il piano previsionale dei Ricavi di gestione viene prospettato secondo la seguente articolazione:
a) ricavi previsionali da locazione
b) ricavi da erogazione dei servizi ad alto valore aggiunto
Le provvigioni relative al servizio di ricerca clientela rientreranno fra i ricavi, anche se serviranno come politiche di incentivazione per i dipendenti.
Stima dei Costi di Gestione
Le voci di costo correlate ad attività specifiche, ed in parte secondo tipologia di costo sono:
a) Unità Gestione Coordinamento (del processo di incubazione)
b) Comitato tecnico di valutazione (struttura-esterna/temporanea operante esclusivamente nella fase di selezione e valutazione)
c) Staff tecnico (per erogazione servizi fiscali, amministrativi…)
d) Servizi di base (vedi tabella)
e) Altri Beni materiali (segreteria, aule, uffici direzione…)
f) Spese generali (telefonia, posta, corriere, bollati, assicurazioni…)
g) Oneri Finanziari (interessi passivi, commissioni bancarie…)
h) Comunicazione e promozione
Tirana, 15 settembre 2010
Gianmaria Scapin presso la sede UNDP delle Nazioni Unite a Tirana in Albania
http://www.al.undp.org/content/albania/en/home/operations/contact_us.html